Intervista a Gianfranco Aquila, presidente di Montegrappa e Tibaldi le due più antiche aziende di penne italiane che hanno nella compagine azionaria Jean Alesi e Sylvester Stallone.
Come nasce Penne Montegrappa e l’idea di abbinare una penna particolare ad un personaggio famoso?
“La penna nasce come un oggetto utilitario che segnava la traccia del pensiero umano, aveva la forma di una cannuccia vuota con la punta sottile, intinta in una miscela di sostanze vegetali e polvere di carbone. Dai tempi antichi ad oggi, il meccanismo semplice e geniale di questo strumento da scrittura è stato portato alla perfezione, ed in questa missione, spero tanto, abbia contribuito anche la mia Montegrappa“.
Nel suo percorso evolutivo la penna ha cambiato anche il proprio valore nell’immaginario collettivo. È diventata non solo un strumento per scrivere i propri pensieri ma anche una libera scelta che esprime la personalità di chi la possiede. In questo senso la penna si può dire è un prezioso accessorio di design, diventato altamente personale e personalizzabile, come i gioielli, gli abiti e le macchine. Oggetti che le persone possiedono e che inevitabilmente li rappresentano.
“Le Penne Montegrappa hanno una storia centenaria, ricca di know-how industriale, ma non solo. L’estetica di ogni singola collezione è quasi sempre una storia a sé. Abbiamo sempre avuto questa tendenza di raccontare tramite la penna, non solo di noi, ma anche e soprattutto degli altri. Quale migliore ispirazione per i nostri prodotti se non le tante straordinarie persone che ci circondano”.
Quali sono le caratteristiche salienti delle Penne Montegrappa e quali personaggi celebri hanno la propria personalizzata?
“L’artigianalità genuina, la passione per il dettaglio virtuoso, la profondità del significato cromatico, ma soprattutto! il trasporto ispirazionale che accentua la bellezza di ognuna delle penne Montegrappa. Per questo scegliamo gli esempi di persone eccellenti che arricchiscono il nostro mondo con l’impressionante forza dei loro talenti. I personaggi celebri ai quali abbiamo dedicato, o con i quali abbiamo collaborato per la creazione delle penne Montegrappa provengono dalle più svariate sfere professionali: dalla politica internazionale alla letteratura, dallo sport alla musica, dal cinema all’arte.Per menzionare solo alcuni dei nomi: Lech Walesa, Paolo Coelho, Muhammad Ali, Quincy Jones, Al Pacino, Salvador Dalì e tantissimi altri davvero. Al di là dell’amicizia personale con molti di loro, il nostro obiettivo tramite la penna Montegrappa è di creare un ponte fra il mito e la gente che gli è grata, riconoscente e che lo ammira. Il ponte che ambisce all’eternità”.
Com’è cambiato il bon ton nella comunicazione e quali erano le penne di un tempo che si utilizzavano con la carta pergamena?
“Ritengo che il bon ton è una qualità che appartiene in primis alla persona, e pertanto può essere presente o meno in qualunque attività essa sia coinvolta, ma segue la logica della personalità e non del tempo. Oggi non è più così importante se il colore dell’inchiostro è blu o nero, perché il protocollo ce lo dice. Ma è la scelta personale ad ogni occasione differente, di ognuno di noi, che può dare o togliere bon ton ad una data situazione”.
Quali sono le regole da seguire per comunicare secondo i principi dell’etichetta nel mondo degli affari e con personalità di alto livello?
“Le regole sono quelle più semplici e vicine alla nostra natura di esseri umani. Naturalezza, cordialità ed armonia interiore. Sono i principi intrinsechi della vera personalità”.