Etiquette Italy

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Kind Company, il lato umano della cultura aziendale

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L’avvento della pandemia da Covid-19 ha stravolto la vita e la modalità relazionale di tutti, sia a livello personale che professionale: ha costretto le persone a stare a casa, acquisendo tempo da dedicare alle relazioni familiari, mentre sul lavoro professionisti e imprenditori hanno dovuto reinventarsi completamente oppure studiare nuovi modelli organizzativi.
Nell’era post pandemica la gentilezza sul posto di lavoro ha acquisito un’importanza ancora più centrale: i lunghi mesi trascorsi in smart working non hanno agevolato le relazioni tra colleghi o con i clienti e la conoscenza reciproca. La gentilezza, oggi più che mai, è diventata un valore chiave nei rapporti lavorativi.

Che cosa si intende per gentilezza?

La gentilezza è una forma di empatia capace di produrre benessere in chi la pratica e in chi la riceve, portando ad una più profonda comprensione reciproca. Sperimentare la forza della gentilezza consente di scoprire la sensibilità altrui, creando un ponte emozionale con il proprio interlocutore.
Questo legame è ancora più importante sul posto di lavoro dove i colleghi sono capaci di creare un rapporto di compartecipazione ai progetti e al raggiungimento degli obiettivi preposti. In questa ottica, il lavoro di gruppo assume un’importanza ancora più rilevante: la gentilezza sul lavoro non si esaurisce, infatti, nel semplice espletamento di un compito ma è il frutto di una “macchina organica” in cui tutti gli ingranaggi funzionano perfettamente e senza intoppi.

Esistono i manager gentili?

Perché si parla spesso di leadership gentile, come se la gentilezza debba essere prerogativa solo delle figure apicali? Naturalmente, tutti dovrebbero essere gentili gli uni con gli altri: più persone adottano comportamenti gentili e migliore sarà l’ambiente circostante.

Tuttavia, è altresì vero che in ambito lavorativo la realtà è ben diversa: tale realtà prevede una scala gerarchica, dai cui gradini più in alto partono direttive, compiti e strategie, dando forma al progetto d’impresa e plasmando l’ambiente lavorativo. Questo meccanismo si attiva attraverso regole ed attitudini, ma anche e soprattutto, attraverso il modello comportamentale tenuto da dirigenti e manager.

La gentilezza sul lavoro si scontra infatti spesso con figure apicali che favoriscono la competitività sul posto di lavoro: secondo un sondaggio condotto da Infojobs, il 41,5% degli intervistati, ha infatti sottolineato come il proprio datore di lavoro non si possa definire propriamente gentile, in quanto poco sensibile a questo tema, e che molti manager facciano di tutto per favorire un ambiente competitivo.

Stando a quanto emerso dal sondaggio la percezione è che i manager gentili non siano così tanto diffusi quanto i propri collaboratori vorrebbero.

Purtroppo, infatti, una parte di essi è ancora convinta che comportarsi come piccoli squalial lavoro sia necessario per spronare i collaboratori ad essere sempre produttivi: niente di più sbagliato, perché non è in questo modo che si motivano le persone a dare il meglio di sé.

La forza della gentilezza sul lavoro

Essere valorizzati al lavoro, come sostengono i dati dei sondaggi di Gallup, condotti per decenni sui lavoratori americani, riduce il burnout e l’assenteismo dei dipendenti. Inoltre, ricevere apprezzamenti sinceri, aumenta l’autostima dei dipendenti e stimola le loro emozioni positive, rendendoli consapevoli del proprio valore e quindi più aperti alla cooperazione e migliorando la proattività.

La Harvard Business Review ha recentemente pubblicato uno studio, secondo il quale gli atti di gentilezza al lavoro “danno una carica” positiva sia a chi li compie sia a chi li riceve. Per giunta, queste azioni, a lungo andare creano un migliore terreno comune all’interno del gruppo: quando qualcuno fa un complimento all’interno del gruppo di lavoro, migliora il collante che unisce e questo fa sentire tutti meglio; per questo complimentarsi ha effetti ancor più positivi. In particolare, durante la pandemia si è cercato di capire come sostenere i livelli di produttività da remoto, e lo sprint dato dagli atti di gentilezza – attraverso riconoscimenti, incoraggiamenti e complimenti – ha dimostrato di poter dare una svolta decisiva alla qualità del lavoro svolto da remoto.

Come coltivare ed esprimere al meglio la gentilezza sul lavoro?

Assumere un atteggiamento gentile nei confronti dei propri collaboratori – indipendentemente dal ruolo ricoperto in azienda – implica una profonda ed intima comprensione del prossimo. Considerando le numerose ore che ogni persona trascorre con i propri colleghi e superiori, è facile comprendere quanto sia importante la presenza di un clima positivo e sereno in azienda.

Dal momento che le relazioni umane instaurate all’interno dell’ambiente lavorativo sono fondamentali, la gentilezza fa la differenza. Basta davvero poco: si può esprimere attraverso un atteggiamento positivo, attraverso generosità, attenzione, empatia e premura verso gli altri. Per un’organizzazione, dedicare del tempo nella promozione della cultura della gentilezza è un investimento in grado di fornire un ritorno sicuramente importante. Se percorsa, questa strada può portare alla umanizzazione delle aziende ed a un modo diverso di concepire il lavoro, cercando sempre più coesione tra i bisogni aziendali e quelli del dipendente.

Praticare la gentilezza sul lavoro migliora la qualità della vita a 360 gradi

La scienza dimostra che essere gentili sul posto di lavoro:

  • Riduce i conflitti e aiuta a trovare le soluzioni ai problemi
  • Migliora l’umore, rendendoci più calmi e sereni.
  • Riduce l’ansia e restituisce maggior chiarezza di pensiero.
  • Aumenta il benessere psico-fisico: le prestazioni cognitive migliorano, così come l’energia e i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress)
  • Migliora le relazioni: la gentilezza è contagiosa e crea un clima positivo e amichevole
  • La gentilezza è sempre più vista come un punto di forza a tutti i livelli, senza distinzioni gerarchiche. A questo proposito la presenza in azienda della cosiddetta leadership gentile può fare la differenza.

Great Resignation: come contrastarla?

L’eredità lasciata dalla pandemia è un mondo del lavoro profondamente mutato ed in continua evoluzione: essa ha irrevocabilmente cambiato ciò che le persone si aspettano dal lavoro, rivalutando le loro priorità. Alcuni fattori hanno contribuito al cambiamento, quali lo smart working e la consapevolezza circa l’importanza di un giusto equilibrio tra lavoro e vita privata.

A tutto ciò si è aggiunta la variabile della “Great Resignation”: con questo termine si fa riferimento al significativo aumento delle dimissioni volontarie dal proprio posto di lavoro, che riguarda un numero sempre più crescente di persone; questo fenomeno è iniziato nel 2021 negli Stati Uniti e in breve tempo si è diffuso in tutto il mondo, Italia compresa.

Ciò che è emerso dall’analisi di McKinsey sul fenomeno della Great Resignation, è decisamente interessante: esiste infatti una differenza sostanziale tra le motivazioni reali che spingono le persone a cambiare posto di lavoro e quelle che pensano i loro datori di lavoro.

I primi tre fattori citati dai dipendenti sono il non sentirsi apprezzati dalle loro organizzazioni (54%) o dai loro manager (52%) e il non sentire un senso di appartenenza al lavoro (51%). I datori di lavoro, invece, ritengono che i dipendenti si licenzino soprattutto per la retribuzione, lo scarso equilibrio tra lavoro e vita privata e la non attenzione alla salute fisica ed emotiva.

È importante che le imprese prendano consapevolezza del fenomeno e che capiscano realmente perché le persone se ne vanno: questo è possibile solo attraverso l’ascolto attivo del proprio staff, così da individuare le azioni necessarie da intraprendere.  

Resteranno competitive solo quelle organizzazioni che dimostreranno di essere in grado di attrarre e far crescere le loro persone, offrire condizioni di lavoro in sicurezza e con giusta retribuzione, investendo inoltre nella formazione e nella promozione di una vera cultura della gentilezza.

La Business Etiquette è lo strumento giusto per aiutare aziende e dipendenti

Etiquette Italy ha come principale obiettivo quello di aiutare imprese e dipendenti a migliorare le relazioni in ambito lavorativo.

In che modo?

Attraverso la promozione, condivisione e diffusione di valori importanti, quali: gentilezza, rispetto, cooperazione, integrità e responsabilità. È sulla base di questi valori che nel 2022 è nata la Certificazione “Kind Company”: un programma di formazione che richiede alle aziende di promuovere procedure in grado di garantire alla propria Clientela servizi di qualità, e contemporaneamente faccia sentire i propri dipendenti sempre apprezzati, attraverso l’allineamento universale ai valori della Business Etiquette.

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