Etiquette Italy

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Che potere ha il sorriso durante una conversazione?

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“Quel che il Sole è per i fiori, i sorrisi lo sono per l’umanità.” (Joseph Addison)

Il primo venerdì del mese di ottobre ogni anno si celebra la giornata mondiale del sorriso. Istituita nel 1999, la World Smile Day, è nata da un’idea dell’artista americano Harvey Ball, il quale creò il primo smile nel 1963 per un’azienda operante nel settore assicurativo che aveva necessità di motivare e risollevare il morale del proprio Staff. Ebbene, l’idea ebbe così tanto successo che lo smiley conquistò tutti e, dalla compagnia assicurativa si diffuse dapprima in tutta la nazione, e successivamente nel mondo. Proprio per evitare che il messaggio dietro quella faccina sorridente potesse essere perso di vista, Harvey Ball decise di dedicare una giornata a quel simbolo di positività e buon umore.

Il sorriso come linguaggio non verbale

Il linguaggio del corpo e la lettura dei suoi segnali giocano un ruolo molto importante nella comunicazione e nelle dinamiche relazionali quotidiane. Il linguaggio non verbale è caratterizzato da espressioni facciali, gesti, posture e movimenti di una persona; la mimica facciale poi comprende tutte le emozioni che possono essere lette sul viso di una persona e naturalmente uno dei segnali mimici più importanti ed evidenti è proprio il sorriso.

Che “potere” ha il sorriso durante una conversazione? Innanzitutto, consente la comunicazione aperta con gli estranei, segnala cordialità, comprensione e gioia di vivere, facendone il segnale perfetto all’inizio del dialogo; occorre tenere presente come le emozioni siano trasmesse in gran parte attraverso gli occhi ed amplificate dalla bocca e dai lineamenti del viso. Ad esempio, uno sguardo può essere interessato, assente, amorevole, odioso, dubbioso, curioso o timido a seconda delle emozioni che si provano e che possono essere riconosciute in una frazione di secondo. Inoltre, così come lo sguardo varia al mutare delle nostre emozioni e delle circostanze, lo stesso vale per il sorriso.

I vari tipi di sorriso

I sorrisi comunicano di solito emozioni positive quali gioia e piacere, ed indicano in generale un’apertura verso il prossimo: se vediamo una persona sorridente ed una imbronciata, verso quale siamo propensi ad approcciarci? Ovviamente a quella sorridente! Il sorriso, infatti, ci aiuta a conquistare le persone ed a ottenere la loro approvazione; è utile sapere tuttavia che non tutti i sorrisi sono sinceri, e sono facilmente riconoscibili perché non essendo spontanei, sono controllati e più pronunciati verso uno dei due lati del viso.

Esistono molti modi di sorridere, vediamo di seguito i principali tipi (e circostanze) che caratterizzano il sorriso:

Sorriso con le labbra leggermente strette, in cui i denti non sono mostrati: denota insicurezza e lo si fa quando non si ha voglia di socializzare e mantenere un certo distacco.

Sorriso con le labbra molto strette, gli angoli della bocca si alzano, lo sguardo è calmo e il corpo ha una postura tesa; mostra una piccola apertura, seppur cercando di mantenere le distanze.

Sorriso irregolare, quando si manifesta è accompagnato da un atteggiamento sarcastico; coinvolge solo un lato del viso e le emozioni che sono alla base di questo sorriso sono molto contrastanti.

Ghigno, che esprime parecchia arroganza ed atteggiamento dominante; si assume questa espressione durante un attacco verbale e/o una discussione. Può anche generare da uno stato di stress e può significare un atteggiamento di sfida all’autorità.

Sorriso aperto: è un sorriso ampio che mostra apertamente i dentiin maniera naturale, gli angoli della bocca si alzano, lo sguardo è rilassato e porta i muscoli esterni dell’occhio a formare le famose “zampe di gallina”. La particolarità di questo sorriso risiede nel fatto che è sincero, in quanto sono troppi gli elementi involontari in gioco. Ma come si fa a ricreare un qualcosa che è involontario? È impossibile ed allo stesso semplice: impossibile se non stai provando davvero gioia e piacere; semplice al contrario se provi queste emozioni positive.  

Il sorriso è terapeutico e fa bene alla salute…

A spiegare perché sorridere faccia molto di più che agevolare i rapporti sociali è la scienza stessa. Sorridere attiva una serie di processi cerebrali e mentali che inducono uno stato più positivo, rilassato e ottimista. Si tratta di un metodo così potente che funziona anche quando non ci sono molti motivi per sorridere, eppure il fatto di riuscire a farlo, magicamente induce la mente a cambiare assetto e dunque ad essere più ben disposta. È una specie di inganno a fin di bene: a volte non ci sono i motivi e le condizioni per ridere ma il fatto di farlo “inganna” il cervello e lo predispone meglio. In fondo sorridere sta mandando un preciso segnale al cervello, e cioè “Va tutto bene”.

…e agli ambienti sociali e lavorativi

I benefici del sorriso non si limitano allo sport ed alla salute in generale.

Ci sono infatti altre situazioni in cui è sorridere è un bene, e la scienza ci spiega il motivo: sorridere ci rende più attraenti e offre un’immagine empatica di noi; avere a che fare con chi sorride ci fa provare sensazioni positive, ci mette a nostro agio. Quando facciamo la conoscenza con qualcuno che, stringendoci la mano, ci sorride, ne ricaviamo una migliore prima impressione. Non solo: parliamo più volentieri con chi sorride, ci sentiamo meglio in compagnia di chi ha il sorriso pronto.

Sorridere ci fa sembrare più amichevoli e quindi, abbassa il livello di ostilità o agevola i rapporti sociali e in ambito lavorativo; infine, le persone sorridenti sono più apprezzate e considerate più degne di fiducia.

Sorridere rende anche più produttivi: aumenta l’efficienza sul lavoro e negli impegni della nostra vita quotidiana. Stimola la volontà e la resistenza, rende più appagante e piacevole affrontare ogni mansione.

Studi ulteriori dimostrano che sorridere durante molte situazioni stressanti allenta la tensione: ad esempio, quando ci viene chiesto qualcosa a cui non sappiamo rispondere: potremmo abbozzare – seppure in maniera imbarazzata – un sorriso: è una modalità automatica per dimostrare di essere partecipe e di provare dispiacere nel non saper rispondere, non volendo sembrare allo stesso tempo ostile.

Quanto descritto sopra è una reazione quasi inconscia ad uno stato stressante e/o disagevole, è importante sapere che anche sorridere consciamente in una situazione di disagio… funziona! Sorridere, semplicemente, rallenta il battito cardiaco e contribuisce a contenere lo stress.

La Giornata Mondiale del Sorriso ci ricorda l’importanza del sorriso come strumento di felicità, connessione e positività. Quanto è contagioso un sorriso? Tantissimo! Perciò cerchiamo di trasmettere la nostra felicità diffondendo sorrisi in tutto il mondo, contribuendo a rendere il nostro pianeta un posto migliore.

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